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Entrapment
Scritto da Administrator   
venerdì 06 aprile 2007
 

La Trama

Entrapment (1999)

Robert Mac' MacDougal è considerato il maggior ladro d'arte del mondo. Quando a New York viene rubato un Rembrandt, Mac diventa l'indiziato numero uno.

Gin Baker, investigatrice delle assicurazioni, convince il suo capo ad affidarle la ricerca di Mac, per evitare che la compagnia sia costretta a pagare il premio di 24 milioni di dollari. Gin e Mac si incontrano a Londra, poi Mac conduce la ragazza nel proprio castello in un'isola occidentale della Scozia. Qui Mac addestra Gin a diventare una perfetta ladra d'arte, e lei lo asseconda, diventando una perfetta allieva. Tra sospetti, sotterfugi e mezze parole, Gin riesce a rubare una preziosa maschera cinese al museo di Londra, e poi insieme si preparano ad un colpo memorabile: rubare dischetti dal valore multimiliardario all'interno del grattacielo più alto del mondo a Kuala Lumpur. Il colpo viene studiato nei minimi dettagli e programmato durante i festeggiamenti per il capodanno del Duemila. Tutto procede secondo le previsioni, fino a quando, per un banale contrattempo, i due sono costretti ad una fuga precipitosa e rischiosissima dagli ultimi piani del grattacielo. Fallito il colpo, Thibadeaux, che era l'assistente di Mac, si rivela invece un poliziotto e ordina l'arresto del ladro. Arrivati alla stazione per il trasferimento, Mac con uno stratagemma aggira la guardia dei poliziotti e si ricongiunge a Gin, alla quale ormai lo lega una forte passione.

 

Film vecchio stile, debole nel finale.

La scena iniziale del ladro(a) che si precipita dal grattacielo legato con fili d’acciaio ed apre con precisione le finestre a 200 metri da terra fa molto Lupin ed è efficace, buoni colpi di scena con l’investigatrice che si trasforma in ladra e con il ladro che beffa l’investigatrice, ottima anche l’idea dell’aiutante di campo che si rivela un poliziotto.  Il film si apre con il già descritto furto di un quadro che viene abilmente estradato grazie ai servizi postali, in realtà il quadro serve al ladro come pagamento per qualcos’altro, ma il venditore vuole di più ed allora che si organizza anche il furto di una spettacolare maschera d’oro, l’organizzazione del furto, modello “Sette Uomini d’oro” è ben fatta ma un po’ flaccida.  Solamente sul finale si scopre che tutti questi furti servono a coprire i pagamenti per un software che permetterà di infilarsi nel database di una banca di Kuala Lumpur nella notte del 1 Gennaio 2000 e rubare la bellezza di 1 miliardo di dollari, interessante sottolineare come la ladra sembri più interessata al “record” che al bottino, nel qual caso immagino ci sarebbero frotte di volontari per liberarla di tale ingombrante peso.  Qui il film perde un minimo di credibilità, i due ladri che si intrufolano nel mainframe quasi indisturbati e che poi fuggono attraverso i condotti dell’aria giù per 300 metri fino alle fogne risulta un po’ forzato.  Geniale il finale in cui tutti riescono a rubare tutto e gli unici a non rendersi conto di nulla sono gli investigatori dell’assicurazione, un po’ troppo mieloso però l’happy end amoroso.  In definitiva comunque si tratta di un buon prodotto, un Connery sempre all’altezza ed un Jones forse al meglio, un film che si lascia guardare senza sussulti ma anche senza noia e che riesce a portare in fondo abbastanza credibilmente una storia a tratti forzata ma non troppo, un film che vale sicuramente un’allegra visione.

Marcello Salvi

 
Connery e la Jones al ballo.

Ultimo aggiornamento ( venerdì 06 aprile 2007 )
 
Ghost Ship
Scritto da Administrator   
venerdì 06 aprile 2007
 

 La Trama Ufficiale

Costruita nel 1954, l'Antonia Graza era l'orgoglio della flotta da crociera italiana. Il transatlantico, moderno e sofisticato, era una vera e propria opera d'arte e forniva ai passeggeri ogni comfort ed un lusso mai visto. Quando gli ospiti non erano all'interno delle loro spaziose cabine, potevano socializzare in uno degli ampi saloni, praticare qualche sport o passeggiare sui ponti, oppure fare un tuffo in piscina.

Il cuore della Antonia Graza era l'enorme sala da ballo, dove le coppie danzavano per tutta la notte, accompagnate da una orchestra. I cuochi lavoravano senza sosta nelle cucine di bordo per preparare piatti famosi della cucina italiana da servire nell'elegante sala da pranzo e l'equipaggio era sempre disponibile a soddisfare qualsiasi desiderio degli ospiti. Era veramente un viaggio unico. Ma quando l'Antonia Graza salpò per l'America nella primavera del 1962, i passeggeri erano assolutamente ignari della sventura che avrebbe segnato il loro destino e che quel viaggio sarebbe stato l'ultimo…"Gli armatori italiani, non potendo puntare sulla velocità, costruivano questi magnifici palazzi galleggianti. E' stata data per scomparsa il 21 maggio 1962, al largo delle coste del Labrador.  La cosa inspiegabile è che non ci sono stati segnali di pericolo né alcun contatto… è semplicemente scomparsa, non c'è più.  Da quel giorno, ogni capitano l'ha cercata, sperando che non si fosse inabissata". La squadra per il recupero marittimo a bordo del rimorchiatore Artic Warrior è la migliore nel suo campo. Sotto la guida del capitano Sean Murphy (GABRIEL BYRNE) e grazie all'esperienza della responsabile Maureen Epps (JULIANNA MARGULIES), del primo aiuto Greer (ISAIAH WASHINGTON) e dei tecnici Dodge (RON ELDARD), Munder (KARL URBAN) e Santos (ALEX DIMITRIADES), sono in grado di localizzare qualsiasi nave abbandonata e di fare in modo che possa essere trasportata fino alla costa, naturalmente dietro lauto compenso. Quando il pilota dell'aviazione canadese Jack Ferriman (DESMOND HARRINGTON) li assume per indagare su una nave misteriosa che ha individuato al largo delle coste dell'Alaska, nel Mare di Bering, scoprono il relitto della leggendaria Antonia Graza, data per dispersa in mare oltre 40 anni prima. E' un ritrovamento importante, solo i diritti di salvataggio valgono una fortuna. E, secondo la legge del mare, ogni nave abbandonata in acque internazionali può essere rivendicata da chiunque sia stato abbastanza fortunato da trovarla e riuscire a farla arrivare in porto. Ma una volta a bordo della sinistra e cupa nave, la squadra di Artic Warrior scopre che non è abbandonata…ospita qualcosa di terribile e mortale che non hanno mai incontrato in tanti anni di mare.  Ora devono scoprire la verità sul passato del transatlantico e svelare il mistero che minaccia la loro stessa sopravvivenza.

 

Ottima la storia, demenziale la realizzazione,
grossolana e pretenziosa !

Il film si apre con le bellissime immagini di una festa a bordo del transatlantico Antonia Graza (sorvoliamo sulla pretesa che questo nome appaia realisticamente italiano), tratteggiata sulla falsa riga della splendida Andrea Doria, un singolare incidente (un cavo d’acciaio si rompe) trancia tutti i passeggeri danzanti, ridicola la scena dei mezzi corpi che continuano a camminare, si salva solamente una bambina.  La scena stacca ai giorni nostri ed ecco che in cinque minuti sei disperati alla guida di un rimorchiatore indirizzati da uno sconosciuto incontrato in un pub si mettono sulle tracce di una strana nave avvistata nel Mare di Bering (dovrebbe fare freddino da quelle parti, ma loro vanno tutti bellamente in giro in maniche di mutande), in poche ore rintracciano la nave e scoprono che è l’Antonia Graza, scomparsa nel 1962 al largo del Labrador (Atlantico) e riapparsa 50 anni dopo nel Mare di Bering (Pacifico), saliti a bordo trovano casse piene d’oro, cadaveri freschi ed il fantasma di una ragazzina, tutto molto normale insomma. Ovviamente decidono di recuperare la nave e con intraprendenza tutta Yankee rimettono in navigazione un ammasso di ruggine che da mezzo secolo vaga per i mari indisturbato (i satelliti dove erano ?), ovviamente il loro rimorchiatore esplode prima di iniziare le operazioni, uno ad uno muoiono tutti i protagonisti, tranne l’unica ragazza del cast, la quale in una visione mistica rivede quel che era successo a bordo della nave anni prima, i cuochi che avvelenano il cibo, i camerieri che mitragliano i passeggeri e chissà perché si prendono la briga di trascinare la povera ragazzina fantasma nella sua cabina per impiccarla nell’armadio, la cantante della banda musicale (Francesca Rettondini) che flirta con il capo della banda dei camerieri il quale uccide tutti i suoi complici sulla porta della camera blindata, lei che uccide lui, l’altro che uccide lei con un gancio lasciandola appesa e penzolante al soffitto.  Alla fine si scopre che il ragazzo che ha suggerito il recupero è un’anima dannata costretta a raccogliere altre anime su quella nave per consegnarle al “principale”, la ragazza fa esplodere la nave e si salva.  Soprassediamo su grossolani errori di ortografia, volendo riprodurre un transatlantico italiano sarebbe bene far rivedere alcune cose ad un italiano invece che ad un traduttore automatico, così ad esempio si eviterebbe di scrivere su una porta “Cabina di Capitano” invece di “Cabina del Capitano” o di scrivere su un flacone “Veleno di Attenzione” invece di “Attenzione Veleno”, qualcuno poi dovrebbe spiegare perché il reframe “Senza fine” di Gino Paoli messo in bocca alla Rettondini, bellissima e dannata, sia stato doppiato in italiano da una cantante inglese con improbabili accenti. Mirabolante lezione di storia navale “le navi italiane per sopperire alla loro lentezza venivano costruite come palazzi galleggianti”, il nesso tecnico tra le due cose è solido come un ghiacciolo al Sole !  Il film si conclude con l’affondamento della sventurata nave abbandonata dalle anime dei passeggeri, finalmente libere di salire al cielo. I salti nella sceneggiatura sono allucinanti: l'Antonia Graza andata in soccorso della Loreley, giusto due giorni prima della sua scomparsa non riesce a salvare nessuno dei passeggeri tranne uno (quello che poi sarà l'anima dannata) però riesce a recuperare dalla Loreley affondante casse ricolme d'oro, l’idea che un gruppo di camerieri pianifichi e metta in atto l’omicidio di 1100 persone per rubare delle casse di lingotti d’oro e che durante questo massacro, compiuto da un pugno di uomini, un singolare incidente tagli in due decine di passeggeri può essere credibile solamente sotto LSD !  La Rettondini è proprio l’unica che si salva in questo polpettone, splendidamente conturbante e maleficamente perfida, fasciata in un tubino rosso che quando cade e la lascia nuda nel salone da’ l’unico vero e genuino brivido, lei, e la scena del massacro a ritmo di rock, onirica, alla Arancia Meccanica, tutto il resto è semplicemente un’americanata senza capo ne coda, come dicevo in testa, una splendida idea rovinata da una realizzazione assolutamente ridicola e prevedibile, un film “di paura” che non spaventa nessuno.

Marcello Salvi

  

L'orchestrina dell'Antonia Graza e la splendida Francesca Rettondini

Ultimo aggiornamento ( venerdì 06 aprile 2007 )
 
Caccia ad Ottobre Rosso
Scritto da Administrator   
venerdì 06 aprile 2007
  

 La Trama Ufficiale

Caccia ad Ottobre Rosso
The hunt for Red October
(1990)

Ottobre Rosso è il più moderno sottomarino della flotta sovietica, dotato di un rivoluzionario sistema di propulsione che lo rende silenzioso e quindi difficilmente individuabile. Lo comanda Marko Ramius, una leggenda vivente fra i sommergibilisti russi.

Ma alla prima missione in mare aperto, d'accordo con i suoi ufficiali, decide di disertare e di consegnarsi agli Americani. Ottobre Rosso diventa così preda di una caccia spietata sia da parte dei russi che degli americani, i quali temono un attacco nucleare a sorpresa.  Toccherà ad un espero della CIA intuire che il sottomarino sta disertando e convincere i militari USA a non distruggerlo ma bensì a proteggerlo dagli stessi russi. La sceneggiatura è tratta dall'opera prima di Tom Clancy datata 1984. Il produttore del film, Mace Neufeld, ne aveva letto le bozze nel 1983 e con lodevole lungimiranza se ne era immediatamente assicurato i diritti cinematografici. La Marina Americana ha fornito assistenza tecnica a garanzia di autenticità ed accesso precedentemente non consentito a sottomarini del "silent service" americano:pare che Clancy abbia fans anche tra gli ammiragli statunitensi. Il film è stato girato negli studi della Paramount, alla base navale di San Diego e sull'USS Enterprise. Ma l'asso nella manica del film consiste nella partecipazione di Sean Connery, che interpreta Marko Alexandrovich Ramius, il comandante dissidente.

 

Coinvolgente, avvincente e credibile.

Caccia ad Ottobre Rosso è l’esempio di come si può migliorare un testo derivante da un romanzo, evento rarissimo. Tutto in questo fantathriller contribuisce ad una buona riuscita. Innanzitutto è credibile perché è una storia dove non esistono buoni e non esistono mostri, il “buono” dei Russi, il comandante Ramius (Sean Connery) si presenta assassinando l’Ufficiale Politico del suo Sottomarino per eliminare uno scomodo ostacolo, il “buono” degli Americani Ryan (Alec Baldwin) pianifica come rubare un sottomarino da 1 miliardo di dollari ai Russi. Il tutto in un’atmosfera glaciale e priva di qualsiasi raggio di Sole, tutta girata nei toni del rosso e del blu nelle prodonfità dell’oceano.Ricordiamoci che si tratta di un film fatta quando gli effetti speciali computerizzati erano poco più che sperimentali eppure tutto è assolutamente realistico, il sottomarino, le battaglie sottacqua, assolutamente spettacolare l’emersione rapida del Dallas (girata dal vero) con il sottomarino che schizza letteralmente fuori dall’oceano per un terzo della sua lunghezza, rappresenta l’imponente apporto data dalla Marina USA a questo film.Il comandante Ramius, Lituano non Russo, seleziona Ufficiali a lui fedeli per disertare e sfruttare l’Ottobre Rosso, gioiello della Marina Russa dotato di un nuovissimo sistema di propulsione silenziosa per fuggire negli Stati Uniti, per evitare ripensamenti però pensa bene di avvertire gli alti ranghi con una lettera che giungerà solamente a nave salpata. Dall’altra parte dell’oceano gli americani prima si preoccupano dell’insolita attività dei Russi che scatenano la loro flotta alla ricerca dell’Ottobre Rosso, temendo di avere a che fare con un pazzo che vuole lanciare un solitario attacco nucleare, poi decidono di dare credito a Ryan, piccolo analista convinto che Ramius voglia disertare. L’occasione è troppo ghiotta, impadronirsi del sottomarino e poterlo studiare a piacimento. Ryan viene quindi catapultato nell’azione ed incaricato di contattare Ramius.  L’Ottobre Rosso riesce a superare tutti gli ostacoli, anche un sabotare a bordo e simulando un incidente al reattore sbarca l’equipaggio, tranne gli Ufficiali, per poi far credere a tutti di essere affondato.  Connery è assolutamente perfetto nei panni del comandante russo, qualcosa da ridire su Tim Curry, un po’ ridicolo nel ruolo del medico di bordo, l’insieme è nella sostanza quasi perfetto, la tensione rimane abbastanza costante, colpi di scena, battaglie sottomarine, musiche e immagini davvero imponenti, non per niente vinse l’Oscar per gli effetti sonori.   Un raro film in cui gli Americani non sembrano poi così antipatici ed i Russi non vengono dipinti come degli idioti.

Marcello Salvi


Sean Connery al periscopio

Ultimo aggiornamento ( venerdì 06 aprile 2007 )
 
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